Una piccola premessa. Secondo le statistiche, circa il 50% di chi corre regolarmente sviluppa ogni anno qualche tipo di problematica o disturbo.
Vecchi traumi, adattamenti del corpo, le ragioni sono molteplici. Spesso la nostra tecnica di corsa è condizionata da abitudini posturali scorrette.
Che io non fossi esattamente nato per correre beh, questo lo avevo già capito, ma ho voluto approfondire il mio stato fisico con un controllo, in particolare con una valutazione biomeccanica-posturale.
In che cosa consiste? È una sorta di visita medica, che si concentra particolarmente su postura, elasticità del corpo, tipo di appoggio e di come controllare tutte le variabili che vanno ad incidere sulla nostra tecnica di corsa.
Insomma prendo il telefono e decido di chiamare Ortholabsport, che, per chi non lo conoscesse, è un vero e proprio Running Lab in zona Navigli, a Milano, e prenoto una visita.
A seguirmi il Dottor Lorenzo Boldrini, Specialista in Medicina dello Sport, che inizia facendomi le classiche domande di rito: traumi precedenti, sport praticati, operazioni subite eccetera eccetera. Niente di grave, niente di che. A parte due ginocchia che mi tormentano da quando ho 15 anni.
La visita prosegue poi con alcuni test di valutazione (di allineamento, flessibilità e forza muscolare degli arti inferiori e del bacino) per poi passare sul Tapis Roulant.
Ed è qui che mi sembra di essere in Matrix. Il medico posiziona degli adesivi, una sorta di bollini, su specifici punti del corpo e mi fa prima camminare e poi correre su un Tapis Roulant con un tappeto sensibile alla pressione.
Cerco di rilassarmi, di correre come al solito. Le sensazioni sono buone. Intanto il Dott. Boldrini esamina la mia corsa al PC, e grazie ad un particolare software unisce i famosi ‘bollini’ con delle diagonali per capire l’angolazione di appoggio, il pelvic drop, l’allineamento del tronco e la dinamica degli arti superiori nella corsa.
Il test, dopo un’ora buona, giunge al termine. Il Dott. Boldrini mi dice che ho un appoggio di tipo “forefoot strike” – sull’avampiede – e che la mia cadenza media è di circa 165 passi/minuto (qui c’è da lavorare un po’). Facciamo alcune considerazioni e mi consiglia diversi esercizi per rafforzare i miei punti deboli. Glutei, adduttori e flessori dell’anca.
So benissimo che oltre agli esercizi, per compensare una dismetria della gamba sinistra (che è un po’ più corta), avrei bisogno di un plantare, che probabilmente farò realizzare su misura proprio qui, in Ortholab, visto che ho apprezzato molto la professionalità e l’attenzione ai dettagli prestata durante la visita.
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