Vi è mai capitato di avere la sensazione di correre più velocemente nelle vostre uscite “notturne”? Come se le luci scorressero ad una velocità superiore, dandovi l’impressione di correre ad un ritmo più elevato del solito, senza per questo fare grandi sforzi in più? No, non siete stati capitati in un film di fantascienza, quello che in realtà accade è solo un “inganno” psicologico. Ecco perchè: la nostra percezione di velocità e movimento è largamente basata sui punti di riferimento visivi che incontriamo. Diciamo, per esempio, che stiamo correndo su una strada, e vediamo un cartello stradale avvicinarsi. Quel cartello, man mano che ci si avvicina, diventerà sempre più grande, fino a quando non uscirà dalla nostra visuale. Questo è uno degli indicatori che il nostro cervello utilizza per capire la nostra velocità e i nostri movimenti. Ci dice cioè, in base all’ambiente che ci circonda, “stai andando piuttosto veloce”, oppure “stai procedendo lentamente”. Quindi ogni oggetto che si trova nei pressi del nostro passaggio viene “superato” velocemente, mentre altri (come ad esempio l’orizzonte) si avvicinano molto lentamente. La differenza tra questi due dati è quello che la nostra mente utilizza per darci l’idea di quanto veloce stiamo correndo. Come funziona quindi l’illusione della nostra super-velocità notturna? In uno studio pubblicato sulla rivista “Psychology Today”, scritto da Ira Hyman, si scopre che: “durante il giorno, mentre corro, riesco a vedere il terreno sotto di me scorrere velocemente. Riesco inoltre a vedere cespugli e alberi scorrere un po’ più lentamente. Allo stesso passo di corsa vedo anche edifici e case, che sembrano non muoversi. Il mio senso della velocità è basato su alcune impressioni ricavate da quanto veloci passino gli oggetti nel mio campo visivo. Quando corro di notte però, queste informazioni sono limitate. Vedo solo quello che è realmente vicino, e questo scorre velocemente. Non vedo più gli oggetti “lenti” apparire nel mio campo visivo. Quindi la “media” per calcolare la mia velocità e data in gran parte dagli oggetti che riesco a vedere, e sono solo oggetti vicini. E quindi mi sembra di correre più velcemente.”
Essenzialmente l’oscurità “maschera” gli oggetti lontani, che di giorno si muovono lentamente (o appaiono fermi). In tal modo gli unici punti di riferimento scorrono tutti veloci, comunicando al nostro cervello che stiamo “volando” sulle nostre scarpe. E’ solo un trucco quindi? Forse, ma non ci dispiace che questo ci dia un po’ più di sicurezza e ci faccia sentire veloci come il vento. Keep running!
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