Garda Trentino Half Marathon: lezione imparata!

L’anno scorso ho preso una lezione e la cosa migliore da fare, quando si prende una lezione, è imparare quello che c’è da imparare e non commettere due volte lo stesso errore.

E poi – come si dice – quando si cade da cavallo non bisogna aver paura di risalire in sella. Riva del Garda l’anno scorso non aveva lasciato un buon ricordo agonistico, e quindi eccomi qua, ancora una volta, sul tracciato di una delle Mezze Maratone più belle d’Italia.

Non solo per organizzazione (impeccabile) ma anche per il percorso, incorniciato tra montagne e lago.

Pochissimo il dislivello e un gran numero di podisti presenti al via. Oltre 5.400 iscritti tra Mezza Maratona e 10K. Tantissimi i compagni di squadra del Team Spartans, che qui porta oltre 20 partecipanti. Ma c’è anche Lucrezia e poi Anna, Susanna e la mitica Run Veg.

La gara per me oggi scorre bene, anche se mi tocca partire dalle retrovie. Parto, come sempre un po’ troppo veloce. Faccio lo slalom, raggiungo i palloncini degli orsi delle 2h09′, poi quelli dell’ora e 59 minuti. Continuo, imperterrito. Ne supero ancora, fino a raggiungere quelli di 1h44′. E decido di lasciarmeli alle spalle.

Le gambe ci sono, il fiato c’è. La giornata è perfetta per correre. Il clima aiuta molto. Pantaloncini e maglietta a maniche corte. Una meraviglia.

Faccio continuamente calcoli, ad ogni km aggiusto di qualche secondo, il mio obiettivo, 1h39′, oggi è alla mia portata. Ne sono certo fino al quindicesimo km, quando inizio a cedere, fisicamente e anche un po’ psicologicamente.

Ma non voglio cedere, stringo i denti, cerco di dare tutto quello che ho. Arrivare al diciottesimo km è un’impresa, figuriamoci al traguardo.

Ma in qualche modo ci arrivo, e (più o meno) con il tempo previsto. Sarà stata la pausa “tecnica” al settimo km, sarà stata la stanchezza finale, mi mangio qualche secondo ma sono felice, strafelice. Aspetto Lucrezia, e non vedo l’ora di mettere la medaglia al collo. Questa me la sono proprio meritata.

La gara dell’anno scorso rimane un ricordo e adesso sono pronto a ripartire.

Verso nuove gare, verso nuovi traguardi.


 

 

 

 

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