Nike denuncia i tre designers reclutati da adidas

Un paio di mesi fa, verso fine Settembre, la notizia-bomba: adidas conferma di aver reclutato tre tra i migliori Footwear Designers Nike, Marc Dolce, Denis Dekovic, e Mark Miner. I tre veterani dello swoosh sono stati assunti per dar vita, insieme alle Three Stripes a un nuovo design studio a Brooklyn, New York.

Ma si sa, le separazioni sono sempre dolorose e non tutto va come previsto. Di oggi infatti la notizia che Nike avrebbe avviato una battaglia legale contro i tre designers, sostenendo che i tre avrebbero portato in adidas alcune idee sviluppate in Nike in aprile, quando i tre erano ancora alle dipendenze del colosso di Portland, compresa l’idea di replicare con il Brooklyn Design Studio quella che in Nike si chiama Innovation Kitchen.

E come se non bastasse, pare che adidas si sia messa a disposizione per coprire tutte le spese legali del trio, che pare arrivino – tra tutto – a 10 milioni di dollari.

I tre designers nel frattempo hanno diramato un comunicato stampa che recita così:

“During our entire careers, we have given nothing but our maximum effort. During our time at Nike, we collectively poured in hours, passion and dedication beyond what was asked or expected of us, often prioritizing our jobs over our families. Until the very end, we stayed engaged, loyal and committed. We have a tremendous amount of respect for our colleagues and Nike and would never do anything to harm them.

We find Nike’s allegations hurtful because they are either false or are misleading half-truths. We did not take trade secrets or intellectual property when we departed Nike in September. The athletic footwear industry is fast moving and rapidly changing and, as creative people, we thrive on innovation and freshness. We are looking forward to bringing new and innovative ideas and designs to adidas when our non-competition agreement expires.”

“Durante le nostre carriere, abbiamo dato sempre il massimo. Durante la nostra permanenza in Nike abbiamo messo passione, ore e volontà oltre quanto richiesto o atteso, spesso dando la priorità al lavoro a discapito delle nostre famiglie. Fino all’ultimo giorno siamo stati impegnati e leali. Abbiamo un grandissimo rispetto per i nostri colleghi e per Nike e non faremmo mai niente per danneggiarli.

Troviamo queste accuse dolorose, perchè sono false e rappresentano delle mezze verità fuorvianti. Non abbiamo scambiato segreti o proprietà intellettuali dopo la nostra dipartita in Settembre. L’industria del footwear design è sempre in movimento e in costante cambiamento, e noi, come creativi, vogliamo portare innovazione e una ventata d’aria fresca. Ci impegnamo a portare in adidas idee sempre nuove e innovative quando il nostro accordo di non-competizione cesserà”

Insomma, la battaglia era inevitabile. Non resta che rimanere alla finestra per vedere cosa accade nelle prossime settimane. Stay Tuned!!

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