Prime impressioni. Tutti mi chiedono “ma la prima impressione?”, “che genere di scarpe sono?”, “vanno bene per me?”. Ecco allora una breve recensione, visto che a pochi giorni dall’uscita delle nuove Nike FlyKnit Lunar1+, ho già avuto il piacere di testarle “sul campo” e vedere che sensazioni queste scarpe siano in grado di regalare. Prima di iniziare con la recensione però (come sempre mi piace fare) vi segnalo le mie caratteristiche fisiche perchè, come potrete immaginare, le sensazioni possono variare facilmente da persona a persona e nel caso di una scarpa da running anche le caratteristiche fisiche sono molto importanti al fine di una recensione il più vicino possibile alla realtà. 1.88 per 79 Kg, non tutte le scarpe si adattano alla mia struttura e “soffrendo” di una leggera pronazione che colpisce il piede sinistro le cose si complicano. Ma passiamo al test vero e proprio: prima corsa, un 10K con ritmo intorno ai 4’30″/km con 10 allunghi finali a 3’50″/km e il giorno dopo una sessione di 12×100 metri di salite preceduta da un riscaldamento “blando” a 4’50″/km circa. Testate inoltre in una corsa “extra allenamento” senza troppe pretese e senza ritmi “folli”.
Con un’intersuola in schiuma Lunarlon, le scarpe sono delle neutre pure, molto ammortizzate e morbide, soprattutto nella zona del tallone e nella zona mediale del piede, un po’ più “sottili” invece per i miei gusti nella zona dell’avampiede. La tomaia è leggerissima avvolge completamente il piede come una calza e non avendo cuciture non ci sono problemi di sfregamento e zone “rigide”. Anche stringendo i lacci non si avverte alcun fastidio. Correndo a diversi ritmi ho notato che il feeling con l’intersuola cambia, e le scarpe diventano più reattive all’aumentare della velocità. Ideali per una 10K bella tirata, o per lavori come ripetute o salite, se siete dei runner “pesanti” (diciamo oltre 70-75 kg) e avete qualche problema di pronazione non me la sento di consigliarle per lunghi o sedute troppo “rilassate”. Il sostegno è minimo ed è assicurato dal Dynamic Flywire che percorre le scarpe nella zona mediale del piede, e la stanchezza accumulata dopo diversi km potrebbe farsi sentire. Qualitativamente ottime, sono curate nei minimi dettagli ed esteticamente sono veramente molto belle.
A differenza dei due modelli precedenti di Flyknit, le “racer” e le “trainer”, queste scarpe offrono un comfort decisamente superiore, mantenedo leggerezza e ammortizzazione incredibili. Ideali per runners con appoggio neutro o arco plantare “alto”, si potrebbero definire delle lightweight ammortizzate, non hanno infatti la rigidità di una scarpa “da gara”, ma conservano la leggerezza e la reattività per ottenere tempi da brivido. Sicuramente da provare!
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